Affanni
Sin da piccolo m’impigliai per decenni in
vite non consone all’anima mia sensibile,
compagnie bellissime, e per altre volte non sempre esatte
campi freddi per le mattine a lavorare.
Esercizio minorile di lavoro estivo
per imparare mille mestieri da accantonare,
estati di scontata spensieratezza mai,
intrepido per professione divenuto.
Di muto padre e madre d’incantevole presenza,
per seconde madri una nonna d’infinito amore
e una zia troppo presto dipartita,
passato da famiglia in famiglia
da lavoro in lavoro.
Una stanza fredda ad inibire formazione e
troppo pochi buoni preti predicatori,
avessi io compreso il bisogno inconcludente,
di poesia parole emozioni
di musica e canzoni.
Danza del corpo e dell'anima
reduce di malinconici pensieri
adulto dal grembo materno cresciuto
fino ad esser graziato io dall’universo.
Snocciolo con te accanto parole poche,
e con fatica per raccontare
di sfumati ricordi miei e affanni passati
quasi sul volgere del mio centenario divenire.
jianninho
17 Marzo 2023 - 01,45
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