Pensieri

Un cane maestro di equilibrio solitario

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Un cane maestro di equilibrio solitario

Scrivo con pacati pensieri in una sera a passeggiare,
ricevo carezze dalla leggera brezza di settembre,
le strade della mia città poco affollate.
Ricerco l’essenza della vita, di qualcosa che non c’è,
di quello che non resta, un bicchiere di vino bianco e
una coppa di frutta servita da un sorridente cameriere,
il sorriso buono di un passante.

In città poca gente silenziosa e solitaria,
tra cent’anni qui noi non ci saremo,
qualcuno si chiederà come facciamo oggi,
cosa eravamo e oggi siamo.
Chi c'era qui cent’anni fa.

Scrivo della pacatezza di un cane davanti a me,
maestro di equilibrio solitario e di un immigrato nero immerso
nel riordino di una cucina in chiusura,
immagino i suoi pensieri e allora la mia solitudine,
al suo confronto mi sembra ingrata, irrispettosa, superflua.

Scrivo di due giovani amorosi in vacanza,
e le foto che m' inviano,
i loro sorrisi felici riempiono la vita,
la loro, la mia.

Scrivo di imprecisate solitudini e compagnie,
dei pensieri di sempre che oggi mi avvolgono
e di quelli un po confusi di ieri.

Jianninho – Sett. 2019

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