Gianni Ingrosso
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Dicembre 2019

Mi svegliano pensieri che circolano in testa.

Mi svegliano pensieri che circolano in testa.

Mi svegliano pensieri che circolano in testa.
Ho un anno in più da ricordare
Un anno troppo presto finito e incompleto.
Ho ascoltato nuove canzoni e altre ne ho ritrovate,
amato amori bellissimi,
pianto e riso tanto.

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by jianninho
Interpretazione psicologica di un’immagine

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Recensione allegorica e spicciola sulla caducità della vita

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by jianninho
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Instagram di jianninho
…Se in un sogno asfissiante anche tu potessi marciare / Dietro al carro dove lo abbiamo gettato, / E i bianchi occhi febbrili guardare sul volto trasfigurato di un demonio ebbro di peccato, / se sentissi il sangue uscire a ogni scossa leggera gorgoglianti dei polmoni fradici di bava / Osceno come un cancro, amaro come bile nera al pari di un ignobile piaga che la lingua scava / Amico mio, non diresti con tale compiaciuto fervore / A giovani tanto desiderosi di gesta eroiche e disperate / La vecchia menzogna: Dulce et decorum est / Pro patria mori.
Wilfred Owen
#wilfredowen #poesiadiguerra #poetisoldati #primaguerramondiale #poetiinguerra
Pare impossibile che l’unico che abbia la mia stima in questo folle momento sia solo Papà Francesco. 

Non ce la possiamo fare. 

#albinairina #papafrancesco #viacucis2022
Masters Of War (Signori della guerra) 1963.

Venite signori della guerra,
voi che costruite i cannoni,
voi che costruite gli aeroplani di morte,
voi che costruite le bombe.
Voi che vi nascondete dietro muri,
voi che vi nascondete dietro scrivanie,
voglio solo che sappiate
che posso vedere attraverso le vostre maschere.

Voi che non avete mai fatto altro
che costruire per distruggere,
giocate con il mio mondo
come fosse il vostro giocattolo.
Mettete un fucile nella mia mano
e vi nascondete dal mio sguardo
e vi voltate e scappate lontano
quando volano i proiettili.

Come Giuda dell'antichità
voi mentite e ingannate.
Volete farmi credere che
una guerra mondiale può essere vinta
Ma io vedo attraverso i vostri occhi
e vedo attraverso il vostro cervello,
così come vedo attraverso l'acqua
che scorre nella mia fogna.

Voi armate i grilletti
perchè altri sparino
poi vi sedete a guardare
il conto dei morti farsi più alto.
Vi nascondete nei vostri palazzi
mentre il sangue di giovani
fluisce fuori dai loro corpi
ed è sepolto nel fango.

Voi avete sparso la paura peggiore
che si possa avere,
la paura di mettere figli
al mondo.
Per minacciare il mio bambino
non nato e senza nome,
non valete il sangue
che scorre nelle vostre vene.

Cosa ne so io
per parlare quando non è il mio turno?
Potreste dire che sono giovane,
potreste dire che non sono istruito
ma c'è una cosa che so
sebbene sia più giovane di voi:
nemmeno Gesù perdonerebbe mai
quello che fate.

Lasciate che vi faccia una domanda,
il vostro denaro è così potente
che pensate potrà
comprarvi il perdono?
Io penso che scoprirete
quando la Morte chiederà il suo pedaggio,
che tutto il denaro che avete fatto
non riscatterà la vostra anima.

E spero che moriate
e che la vostra morte arrivi presto.
Seguirò la vostra bara
nel pomeriggio opaco,
Veglierò mentre siete sepolti
nel vostro letto di morte
e resterò sulla vostra tomba
finchè sarò sicuro che siete morti.

Bob Dylan

Quando la natura ti circonda con il suo silenzio e le sue meraviglie, è ancora più difficile pensare alla follia della guerra e a quanto in fretta si faccia perché tutto questo svanisca. 

#war #guerra #bobdylan #poesia #masterofwar #torino #parcodelvalentino
https://www.gianniingrosso.it/poesia-pizzicata/

Poesia può essere la propria vita senza mai aver scritto un solo verso.
Penso a un contadino solitario osservare l’alba del nuovo giorno e il dolce declinare del sole, all’amore seminato oggi nella terra sua.
Penso a un musicista che con sole sette note scrive suoni che prima non c’erano da nessun’ altra parte.
Penso ai vecchi e ai loro pensieri silenziosi, all’amore per le cose fatte, i loro sguardi esplorare ciò che rimarrà  dopo di loro.
Alle tradizioni che ci riportano indietro nel tempo nel rifugio magico dei nostri ricordi belli.
Penso alle canzoni che la nostra mamma ci cantava e che un giorno ritrovi tutto d’un pezzo in una bellissima serata salentina.
Rivedi il mare, il tabacco coltivato steso sui telai al sole e ricominci a “vedere” con gli occhi del bambino che eri.
Scopri a distanza di mille chilometri che quella danza ti ha riportato indietro, il tuo corpo ha gioito del movimento, il tuo cuore per le parole che avevi imparato secoli prima e mai più dimenticate.
Ad andare in bici non si scorda più come si fa.
Ritrovi incommensurabile vitalità nel condividere il suono del tamburello e della fisarmonica, il canto delle feste di piazza con giovani danzatrici e anziane donne profumate come le conoscessi da sempre.
Accogliere la vita e riportarla nel nostro cuore insieme alle tradizioni di cui siamo fatti, questo fa la musica tradizionale salentina e quella danza avvolgente e ancestrale degli antichi pizzicati.

7 Aprile 2022
🌹
#laparanzadelgeco #taranta #pizzica #taranta #salento  #poesiacontadina #pizzicasalentina #jianninho #poesia
Poiché ho almeno quattro amiche care che rispondono al nome di Elena e anche perché voglio pubblicare (piccolo momento di vanità) un mio ritratto (senza poesia insieme poi sembra brutto), pubblico qui una poesia di Edgard Allan Poe. 

Ciao 

A Elena (1835)
Elena, la tua bellezza è per me
come quei navigli nicei d'un tempo che, mollemente, sull'odorato mare riportavano il pellegrino stanco d'errare alla sua sponda natia.

Da tempo avezzo a disperati mari, la tua chioma di giacinto, il tuo classico volto, la tua grazia di Naiade riportano me anche in patria, a quella gloria che fu la Grecia, a quella maestà che fu Roma.

Là, nel rilucente vano della finestra, come statua eretta io ti vedo, con in mano la tua lampada d'agata!

Ah, Psyche, qui venuta dalle regioni che son Terra Santa.

Edgar Allan Poe

#edgarallanpoe #poesia
www.gianniingrosso.it/la-rondinella

Mamma la rondinella mi cantavi, il tempo andato era ricchezza e lode.
I canti con le amiche e i balli antichi, di campi lontani ore a coltivare.
A Ginosa dicevi c’era il lavoro, tuo padre è stato lì per mesi e mesi.
Di viaggi a piedi all’alba ed al tramonto, io piccolo ragazzo ascoltatore ignaro.
Madre cosi parlavi di lavoro e campi, insignificante reddito, pacata vita contadina.
Selvaggio luogo sole vento e gramigna, del cibo dalla terra cui facevi vanto.
Sere di racconti nel caldo d’estate coi vicini, piccola brezza nei giardini le notti.
Sguardi lontani a rimirar la vita altrui, mancava tutto e non mancava niente.
Con spiccioli di fantasia mi riportavo indietro, nostalgia in pensieri di eterna giovinezza.
Il pane e le friselle al pomodoro e poi storie impossibili,
la pizzica dicevi è un rito guaritore, fanciulle bisognose di voli in libertà.
Giovane ragazzo del Sud io m’innamoravo di tutto, della vita mia e dell’ immaginata altrui.
Poi scelsi di partire con dentro l’incoscienza giovanile.
“…ene lu ientu e cotula lu ramu … mamma la rondinella gira e vota e se ne va”

11 Marzo 2022

🌹 

Dedicato alla mia Mamma a quella di Salvatore Pugliese che oggi compie gli anni e a tutte le mamme del mondo.

#pizzica #taranta #salento #mammalarondinella #poesie #jianninho #poesiacontadina #Mamma
L'uomo del mio tempo rimane un primitivo, non è così diverso dal passato quando combatteva con pietre e fionde, modifica solamente il modo in cui combatte, mandando al macello milioni di giovani e perfezionando le sue armi affinché producano più morti e distruzione. 
L'uomo del mio tempo è un troglodita malvagio e disumano.
Salvatore Pugliese

STOP THE WAR 

"Uomo del mio tempo" di Salvatore Quasimodo 

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
La milonga riprodotta è un po’ gracchiante,
suono complice dà il ritmo, balera.
Appassionati e stretti danzatori di ogni età,
facce dopolavoro in transito attenti alla malinconia,
reduci di vecchio amore desueto che “con una girata d’occhio si rinnova”.
Labbra di melograno e camicie bianche profumo
del tempo andato dei giovani spavaldi,
rimangono pensieri e i desideri di sempre.
Se ascolti il cuore ognuno ha il ritmo suo,
baci desiderati, non dati o delusi a volte.
Sera di speranze e sguardi un po’ taciuti.
Notte che induce i sensi all’ ombra del divenire,
passi lenti e carezze di gambe, sguardi molli.
Mille pensieri occhi chiusi, misteri propri ognuno ha i passi suoi.
Momento magico l’inizio musica e il primo passo poi l’abbraccio.
Spettatore tra cento sedie vuote chiudo l’uscio alla paura, cerco il tuo sorriso, sorrido.
Torna domani e forse puoi rincontrarla.
Malinconia svanisce all’alba forse, coi suonatori intrepidi e un po’ Argentini.
 
https://www.gianniingrosso.it/una-milonga/

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